Andando in spiaggia vi sarà sicuramente capitato di osservare sul bagnasciuga o su fondali sabbiosi la presenza di strani cumuli di sabbia alle volte con una colorazione leggermente più scura rispetto al resto della sabbia.
I responsabili di queste strutture sono dei vermi policheti appartenenti alla famiglia Arenicolidae. Una delle specie più rappresentative è Arenicola marina.
Questi invertebrati vivono sotto la sabbia, all’interno di gallerie a forma di “U” che possono essere profonde anche 30 cm. Questa struttura si apre sui due lati come si vede in figura.
Le arenicole si nutrono ingerendo il sedimento e digerendo il materiale organico in esso contenuto. Il sedimento, solitamente sabbia, attraversa il tratto digerente e viene rilasciato assieme alle feci. I cumuli di sabbia che si vedono vicino ad una delle due aperture sono proprio i detriti che hanno rilasciato attraverso l’ano.
All’interno della tana creano una corrente di acqua che permette allo stesso tempo l’ingresso di ossigeno e l’allontanamento dei prodotti di scarto come la CO2 o altre molecole. Per questa ragione le due aperture della tana hanno aspetto diverso: quella a forma di imbuto è l’apertura attraverso la quale l’acqua entra, mentre quella occupata dai cumuli di sabbia è l’apertura dalla quale l’acqua esce.
Nonostante questi animali non abbiano un aspetto molto gradevole sono molto importanti in quanto favoriscono il rimescolamento del suolo e permettono l’ossigenzaione di porzioni del suolo che altrimenti resterebbero anossiche. Questo processo è detto bioturbamento.
Alle volte la densità di individui può essere talmente alta che in un m² di sabbia possono essere presenti anhhe 40 esemplari.