Invertebrati e vertebrati
Spesso quando si pensa agli animali vengono in mente mammiferi, uccelli, pesci, tutti animali vertebrati, dotati quindi di uno scheletro osseo o cartilagineo. Eppure i vertebrati rappresentano solo il 3% circa di tutte le specie di animali, il restante 97% è composto da invertebrati.
Con il termine invertebrati si intendono tutte quelle specie di animali che non hanno la colonna vertebrale, quindi sono esclusi gli animali facenti parte del subphylum Vertebrata: pesci, anfibi, rettili, uccelli e mammiferi. Questo termine, nonostante venga molto utilizzato anche negli ambienti accademici, non ha alcuna valenza tassonomia o filogenetica.
Nonostante questi animali non abbiano uno scheletro interno come i vertebrati, molti di essi hanno comunque sviluppato strutture rigide di sostegno ad esempio gli insetti e i crostacei hanno un esoscheletro, i molluschi hanno sviluppato una conchiglia, i ricci e le stelle marine posseggono invece un dermascheletro.
"Ruolo" negli ecosistemi
Gli invertebrati hanno una enorme importanza negli ecosistemi e svolgono molti servizi ecosistemici.
Ad esempio molte piante sfruttano gli insetti per impollinare i fiori e riprodursi (impollinazione entomofila), sono fondamentali per la degradazione della materia organica, negli ambienti acquatici migliorano il riciclo dei nutrienti scavando nel sedimento (come Arenicola marina), regolano le popolazioni di molte piante (tramite il consumo delle piante) e di molti animali (parassiti di vertebrati e invertebrati, e predatori di altri invertebrati).
Esempi
Prima di procedere con la classificazione degli invertebrati ecco alcuni comuni esempi divisi in volanti, marini, d’acqua salata, dolce e terrestri. È chiaro che si tratta di una banalizzazione, ad esempio ho inserito le meduse tra gli invertebrati marini ma esistono alcune specie d’acqua dolce, oppure le formiche sono tra i terrestri ma le giovani regine ed i maschi sono dotati di ali.
Invertebrati volanti: mosche, libellule, vespe, farfalle, cicale, api, falene, coccinelle, cetonie, zanzare, effimere.
Invertebrati terrestri: mantidi, cetonie, ragni, scorpioni, chiocciole terrestri, lombrichi, porcellini di terra, millepiedi, centopiedi, formiche, cimici verdi, grilli.
Invertebrati marini: spugne, meduse, coralli, anemoni, ricci di mare, stelle marine, gigli di mare, granchi, aragoste, polpi, calamari, chiocciole marine, vongole, cozze, vermocani, scimmiette di mare.
Clasificazione
Gli animali sono classificati in 34 phyla composti esclusivamente da animali invertebrati, il phylum Cordata, invece, è composto sia da invertebrati che vertebrati.
In questa pagina ho elencato i phyla che annoverano il maggior numero di specie.
Porifera
Gli animali appartenenti a questo phylum sono conosciuti spesso con il nome di spugne e ne esistono circa 10.000 specie.
La maggior parte di queste vive in ambienti marini ma sono conosciute circa 150 specie d’acqua dolce. Vivono ancorati alle rocce sommerse e ai coralli, si nutrono filtrando organismi planctonici e particelle organiche; questi vengono convogliati all’interno del corpo tramite delle correnti create grazie ad una ricca serie di pori e canali.
È l’unico phylum in cui gli organismi non sono dotati veri tessuti: le cellule, infatti, si trovano immerse in una matrice gelatinosa chiamata mesoilo. Il corpo è rafforzato grazie alle spicole, una serie di minuscole strutture che possono essere di silicio, calcare e che possono assumere forme molto diverse.
Cnidaria
Chiamati anche celenterati, gli cnidari rappresentano un phylum che comprende circa 12.000 specie come meduse, coralli e anemoni. Anche questi sono animali prevalentemente marini ma non mancano le specie dulciacquicole come quelle appartenenti al genere Idra. Alcune specie vivono nella colonna d’acqua, altre sono sessili, altre ancora passano una fase giovanile ancorati al fondo e una fase più matura nella colonna d’acqua.
Ctenophora
Gli ctenofori sono un centinaio di specie con un aspetto molto simile a quello delle meduse ma, a differenza di queste, conducono l’intero ciclo vitale nella colonna d’acqua. Il nome di questi invertebrati marini deriva dai cteni, delle strutture a pettine usate per nuotare. Spesso sono dotati di bioluminescenza. A differenza degli cnidari non hanno cellule urticanti.
Platyhelminthes
I platelminti o vermi piatti hanno un corpo schiacciato dorso-ventralmente e possono essere nastriformi come nel caso delle tenie o fogliformi come Pseudobiceros bedfordi, la specie immortalata nell’immagine sotto. Esistono molte specie parassite e altre che conducono vita libera in acqua o nel suolo umido. Questi organismi solitamente sono di piccole dimensioni ma alcuni parassiti arrivano anche a 3 m. Esistono 4 classi: Cestoda, Monogenea, Trematoda, Turbellaria. Tutte le specie a vita libera appartengono alla classe Turbellaria.
Mollusca
Comprende circa 85.000 specie di animali acquatici e terrestri come polpi, chiocciole, calamari, vongole e patelle. Il nome deriva dal latino mollis che significa “molle”. Questi invertebrati hanno infatti un corpo morbido, fortemente muscolarizzato. Molte specie sono dotate di una struttura rigida che prende il nome di conchiglia e può essere esterna al corpo (come nelle cozze e nelle chiocciole) o interna (seppie e calamari). I famosi “Ossi di seppia” che danno anche il nome all’omonima opera di Montale, sono infatti, proprio le conchiglie di questi molluschi.
Annelida
Gli anellidi sono un gruppo molto vasto comprendente circa 20.000 specie. Queste sono caratterizzate da un corpo suddiviso in unità uguali, simili ad anelli che prendono il nome di metameri. Si tratta di un gruppo molto diversificato che comprende specie terrestri come i lombrichi, d’acqua dolce come Tubifex, sanguisughe, oligocheti e d’acqua salata come i policheti.
Rotifera
Sono conosciute circa 2000 specie di rotiferi. Il nome Rotifera deriva dal latino e significa portatore di ruota. Se osservati al microscopio, questi animali, sono dotati di una struttura detta corona e sembra ruotare proprio come una ruota. In realtà, però, questo effetto è dato dal movimento sincronizzato di tantissime ciglia che creano un vortice che convoglia il cibo alla bocca. La maggior parte delle specie vive in acqua dolce mentre le specie marine sono poche e con caratteristiche primitive (Seisonidea). Esistono specie che vivono sul fondo, negli interstizi, altre nuotano, altre ancora possono vivere nella pellicola d’acqua che circonda i muschi o altre superfici umide.
Nematoda
Chiamati anche vermi cilindrici, i nematodi, sono circa 25.000 specie (anche se la zoologa Libbie Hyman stimò l’esistenza di circa 500.000 specie) che vivono nel suolo, in acqua e possono avere vita libera o parassita. Questi invertebrati sono tanto abbondanti nel suolo che un metro quadrato di terra può contenere milioni di esemplari. Un genere molto conosciuto è Anisakis, un comune parassita che può colpire l’uomo e che ha come ospiti intermedi crostacei e pesci.
Tardigrada
I tardigradi, spesso chiamati orsetti d’acqua, sono dei minuscoli animali che vivono su muschi o altre superfici umide. Sono considerati gli animali più resistenti al mondo in quanto possono entrare in uno stato di quiescenza chiamata anidrobiosi che permette loro di resistere a temperature estreme, raggi UV, radiazioni e persino allo spazio vuoto.
Arthropoda
Con oltre 1.134.00 specie si tratta del phylum che comprende il maggior numero di specie. Gli Artropodi hanno il corpo racchiuso all’interno di un esoscheletro rigido e comprende insetti, crostacei, aracnidi e miriapodi (millepiedi e centopiedi).
Echinodermata
Sono animali esclusivamente marini e sono caratterizzati da un dermascheletro. La maggior parte delle specie sono bentoniche ma esistono alcuni gruppi in grado di nuotare. Comprende stelle marine, ofiure, stelle serpentine, gigli e ricci di mare.
Cordata
É l’unico phylum a cui appartengono anche i vertebrati. É composto da 3 subphyla: gli Urocordati (o Tunicati), i Cefalocordati e i Vertebrati (o più precisamente Craniati). Di questi i primi due gruppi possono essere considerati invertebrati. L’elemento in comune tra questi organismi è la presenza di una struttura di sostegno chiamata notocorda. Nella maggior parte delle specie è presente durante tutto l’arco della vita, in altre solo in alcune fasi embrionali.
Pesci, anfibi, rettili, uccelli e mammiferi sono invece Vertebrati.
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