Trichopoda pennipes è un dittero appartenente alla famiglia Tachinidae.

pennipes

Origine e arrivo in Italia

Questa specie è originaria dell’America del Nord e di recente si è diffusa in gran parte del globo. In Europa è arrivata probabilmente tra il 1985 e il 1989 forse tramite un carico aereo proveniente dagli USA e atterrato a Roma. L’ipotesi più plausibile è che all’interno dell’aereo erano presenti delle cimici della specie Nezara viridula parassitizzate da queste mosche, parlerò del loro ciclo vitale più avanti in questo articolo. 

Dimensioni

7-13 mm

Ciclo vitale

Le femmine adulte depongono una o più uova sul corpo di emitteri. Dopo la schiusa le larve penetrano all’interno corpo dell’animale ospite. Di queste, soltanto una riuscirà a sopravvivere.

La larva si nutre dei fluidi corporei della cimice dall’interno e cresce. Dopo due settimane la larva uccide l’ospite e fuoriesce dal suo corpo. A questo punto si interra e si impupa. Dopo 2 settimane emerge l’insetto adulto.

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Nezara viridula f. torquata con un uovo di T. pennipes - Foto di Didier Descouens (Wikipedia)

Ospiti

Trichopoda pennipes parassitizza emitteri appartenenti a diverse famiglie:

Coreidae come ad esempio Leptoglossum occidentalis (un’altra specie alloctona proveniente anch’essa dagli USA), Pentatomidae comprende N. viridula (autoctona ma dannosa per le colture) e Halyomorpha halys (la famigerata cimice asiatica, un alloctono anch’esso dannoso per l’agricoltura), Largidae e Scutelleridae.

Essendo parassitoidi di molti emitteri nocivi per le colture, vengono usati per la lotta biologica.

Fonti

Trichopoda pennipes, un alleato alieno contro le cimici

Questo articolo ha 2 commenti.

  1. Sara

    Ciao Stefano, ho letto il tuo articolo (molto interessante) e avrei un paio di domande.

    Dici che tra le specie parassitate vi è anche Halyomorpha halys.
    Ne potrei quindi dedurre che non è del tutto vero che in Europa non abbia antagonisti naturali, corretto? Si è parlato tanto di importare Trissolcus japonicus, che probabilmente agirebbe più velocemente e debellando un numero maggiore di H. halys, ma sarebbe possibile affermare quanto scritto sopra?

    Inoltre, è possibile che l’ospite non si renda conto di avere un corpo estraneo attaccato a sé (l’uovo)? Non cercherà di rimuoverlo in qualche modo?

    Ti ringrazio!
    Sara

    1. Stefano Nicolosi

      Ciao Sara, grazie per il commento!

      No, non è del tutto vero che H. halys non abbia nemici naturali.
      Recenti studi e diverse osservazioni hanno infatti dimostrato che viene predata da predatori generalisti, ovvero animali che mangiano qualsiasi insetto che abbia le giuste dimensioni per loro. Per esempio H. halys viene predata da uccelli, mantidi, ortotteri (Tettigoniidae) e cimici predatrici (Nabidae, e Reduviidae).
      Al contrario T. japonicus è molto più specifica, parassitizza solo le uova di cimici appartenenti alla famiglia Pentatomidae come appunto H. halis. La biologia di questa specie è ideale per la lotta ad una specie così tanto invasiva! Per questo viene utilizzata. In oltre questa specie è già presente in Europa, è arrivata insieme H. halys.
      T. pennipes predilige, comunque, altri ospiti come N. viridula.

      Per quanto riguarda la seconda domanda non ti so dire di preciso, non ho trovato nulla in letteratura… In ogni caso la cimice si accorge sicuramente che un altro insetto la sta aggredendo ma non credo capisca di preciso il tipo di aggressione. Le uova aderiscono saldamente al corpo della cimice, è difficile che si stacchino. Alle volte vengono deposte persino sugli occhi o sotto il corpo della cimice, nonostante ciò lo sviluppo delle larve avviene con successo.

      Spero di aver risposto in maniera completa 🙂

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