Purtroppo nelle vasche dei negozi di animali è facile imbattersi in specie che non sono per niente adatte alla vita negli acquari. In questo articolo voglio soffermarmi su alcuni grossi molluschi bivalvi, chiamati spesso cozze d’acqua dolce. Questi animali vengono venduti come portentosi filtri naturali in grado di purificare l’acqua dell’acquario. In realtà questo è assolutamente errato.
Cosa sono questi molluschi?
Essi appartengono solitamente all’ordine Unionoida e in particolare ai generi Sinanodonta, Pilsbryoconchae, Anodonta e altri. Le specie di dimensioni maggiori possono raggiungere ben 30 cm di lunghezza e possono colonizzare fiumi e/o laghi.
Perché non dovrebbero essere acquistati?
I bivalvi sono inadatti alla vita in acquario per via della loro particolare alimentazione, del loro comportamento, delle modalità di riproduzione e a causa di alcune complicazioni che sorgono al momento della loro morte.
Alimentazione
Le cozze d’acqua dolce sono organismi filtratori, si nutrono quindi del particolato organico disciolto in acqua. Questo particolato è composto da organismi unicellulari (alghe, protisti, batteri), zooplancton (copepodi, cladoceri, rotiferi, ostracodi) e particelle organiche. In un acquario non è presente sufficiente cibo per questi invertebrati e spesso, dopo mesi di agonia, muoiono di fame. Per mantenerli bisognarebbe nutrirli attivamente con plancton d’acqua dolce ma non è affatto semplice. Pochi esemplari possono però vivere in stagni o laghetti domestici di dimensioni medio-grandi.
Comportamento
Le cozze d’acqua dolce hanno bisogno di un fondale morbido, perché vivono infossati nel substrato. In natura, smuovendo il fondo, svolgono un ruolo molto importante analogo a quello di Arenicola marina (ne parlo qui) ma in acquario sradicano le piante e scombinano l’ambiente che con tanta attenzione avevate creato.
Riproduzione
Durante la riproduzione, gli adulti espellono migliaia o milioni di larve che vivono per qualche settimana come parassiti, attaccandosi alle branchie, alla pelle e alle pinne dei pesci, per poi cadere e maturare sul fondo. In natura, di solito, non causano alcun danno al pesce, ma se migliaia o milioni di larve parassite vengono liberate all’interno di una vasca di 100, 200 o più litri, è chiaro che possano rappresentare un grande problema. In alcuni casi si osserva la morte della maggior parte dei pesci ospiti. Anche l’acquisto di un solo esemplare è pericoloso, in alcuni casi la fecondazione avviene già in negozio.
Morte
Come detto precedentemente, questi molluschi vivono infossati nel substrato e spesso non si vedono per molto tempo. Per questa ragione è spesso difficile capire se l’animale sia ancora vivo o meno. Alla morte dell’animale le valve vengono serrate e il corpo si decompone; col tempo le valve si aprono liberando composti tossici e batteri che possono portare alla morte dei pesci.
Purificano l'acqua?
Anche se a primo impatto rendono l’acqua più limpida, in realtà non purificano l’acqua, ma semplicemente si nutrono del fitoplancton che da all’acqua il tipico colore verde degli stagni. Diversamente dal filtro biologico non riducono la quantità di ammonio e di altre molecole tossiche (originate dalle feci, foglie marce, cibo in decomposizione, ecc.): essendo animali producono le stesse molecole tramite le loro feci. Queste molecole vengono abbattute grazie ai batteri nitrificanti che trasformano tutte queste sostanze in ammonio ed ammoniaca, poi in nitriti ed infine in nitrati che vengono assorbiti dalle piante. I batteri nitrificanti vivono nel substrato e all’interno dei pori dei cannolicchi (cilindretti di ceramica porosa) posti all’interno del filtro.
Per concludere
Se la vostra idea era quella di comprare delle cozze d’acqua dolce come filtro per il vostro acquario, o solo per ospitarle all’interno della vostra vasca, spero di avervi dissuaso. In alternativa esistono comunque moltissime altre specie di invertebrati che vivono benissimo in acquario.
Buongiorno Stefano, faccio ricerca da circa 20 anni sul tema delle cozze d’acqua dolce,Sono rimasto allibito nel leggere l’enorme numero di stronzate che scrivi su questi splendidi organismi.
Sono altresì sicuro che tu non abbia la benché minima idea dei benefici che portano questi equilibratori naturali.
Probabilmente tu rivendi prodotti chimici anti alga e cerchi di dissuadere chi invece pensa al naturale.
Credo tu debba vergognarti per tutto quello che hai scritto e mi auguro che tu possa un giorno metterti a studiare!!
Buongiorno Giacomo,
ti ringrazio per il commento, anche se i toni sono assolutamente fuori contesto.
Quali sono i contenuti del mio articolo che reputi “stronzate”?
Io non ho mai sminuito questi organismi, descrivo solo i motivi per i quali non sono adatti a stare in un acquario. Sono d’accordo che se presenti in un ambiente acquatico di dimensioni adatte sono assolutamente “utili” a ridurre eventuali bloom algali. Ovviamente se si parla di ambienti naturali occorre considerare specie autoctone.
Non vendo prodotti di alcun tipo e sono del parere che (come tutta la comunità scientifica) una tutela ambientale sia l’unico vero modo per evitare l’eutrofizzazione. Nell’articolo ho scritto che questi molluschi si nutrono di alghe in grande quantità (come dici tu), ed è per questo che in acquario non possono essere inseriti a meno che non si provveda ad alimentarli artificialmente con alghe.