I ricci di mare sono degli echinodermi come le stelle marine e i cetrioli di mare ma appartengono alla famiglia Echinoidea.

In cucina sono considerati una prelibatezza, sono molto apprezzati soprattutto in Italia, Grecia e Spagna. La maggior parte delle persone crede che di questi animali se ne mangino le uova, le quali possono essere consumate con gli spaghetti o con un po’ di pane direttamente sugli scogli dai quali sono stati pescati.

Nelle zone marittime, parlando con pescatori e ristoratori, si sente spesso dire che è possibile distinguere il sesso dei ricci osservandone il colore: se sono neri sono maschi, se tendono al viola o al marroncino sono delle femmine.

ricci di mare
Ricci di mare - Foto di Wikipedia

In realtà questa convinzione è del tutto sbagliata!

Procediamo con ordine.

Innanzitutto è vero che i ricci di mare hanno sessi separati, esistono quindi esemplari maschi ed esemplari femmina.

L’errore sta invece nel fatto che non è possibile distinguere il sesso di questi invertebrati soltanto dall’aspetto.

Infatti i ricci che solitamente consideriamo maschi e femmine appartengono in realtà a due specie differenti: la specie nera è Arbacia lixula, mentre quella con una colorazione più chiara, tendente al viola o al marroncino è Paracentrotus lividus.

Ricci di mare
Arbacia lixula e Paracentrotus lividus a confronto. - Foto da Wikipedia

Ne consegue che vengono pescati e consumati sia i maschi che le femmine. La parte dell’animale che viene mangiata non sono quindi le uova (di cui i maschi sono ovviamente sprovvisti) ma le gonadi, ovvero i testicoli e gli ovari

Gonadi di ricci
Gonadi di Paracentrotus lividus- Foto da Wikipedia

Pesca del riccio, la normativa

La pesca indiscriminata delle specie commestibili, soprattutto di Paracentrotus lividus, ne ha causato una forte riduzione. Per questa ragione la pesca di questi animali è regolamentata dal Decreto del 12 gennaio 1995.

Questa normativa impone che per la pesca vengano utilizzati specifici attrezzi di raccolta, che vengano rispettati alcuni limiti inerenti le quantità, i periodi di raccolta, le dimensioni degli esemplari e stabilisce le sanzioni nel caso in cui venga violato ciò che è indicato nella normativa.

In particolare:

  • La pesca è vietata nei mesi di maggio e giugno per consentirne la riproduzione.
  • l pescatore professionale può pescare al massimo 1000 esemplari al giorno mentre il pescatore sportivo può catturarne massimo 50 al giorno.
  • Inoltre è vietato pescare esemplari di un diametro (aculei compresi) inferiore ai 7 cm.
 
La Sardegna ha adottato delle ulteriori restrizioni che potete approfondire al seguente link: Calendario pesca dei ricci di mare 2020-2021 | CAP – Centro Assistenza Pesca (capsardegna.it)

Ricci di mare: maschi o femmine? Facciamo chiarezza

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